Il Parco Fluviale e la locale piccola stazione ferroviaria sono spesso punti di ritrovo e di partenza per gruppi di escursionisti che da Molino del Pallone raggiungono facilmente, attraverso sentieri segnalati dal C.A.I., il vicino rifugio del “Monte Cavallo” posto nel comprensorio del Parco Corno alle Scale e caratterizzato da vasti boschi di faggi al alto e basso fusto.
Nei dintorni di Molino si possono raggiungere caratteristici borghi e villaggi, alcuni dei quali abbandonati, che si trovano nei pressi dell’antico confine che divideva lo Stato Pontificio dal Granducato di Toscana (per esempio al Passo del Termine) i cippi che ne indicavano l’ubicazione. Alcuni di questi borghi hanno curiosi e inquietanti nomi quali “Casa Banditelli” o “Casa Lazzeroni” a testimonianza che nei tempi antichi, nascosti tra le montagne, trovavano rifugio e partivano per furtive scorribande a cavallo fra i due Stati, sfuggendo cosi’ prontamente all’una o all’altra forze dell’ordine, spregiudicati contrabbandieri e lesti banditi.
Ma nelle vicinanze di questi borghi esistono villaggi dai nomi più rassicuranti come “Casa Boni” caratterizzato da un antico e affascinante Chiostro o “Casa Chierici” e “Casa Evangelisti”, o località dai nomi come “Casa Moschini” o più in alto “Casa Pacchioni”.
Quasi tutte queste località si affacciano sulla Valle del torrente Randaragna che è un affluente del fiume Reno e nel punto in cui vi si immette alimenta le macine di un antico e ancora funzionante Mulino dove si macinano con pazienza le castagne da cui si ottiene una farina rinomata per gusto e profumo proprio grazie all’antico metodo di lavorazione e con la quale si realizzano deliziose frittelle, fragranti castagnacci, caratteristici necci e inusuali polente.
Sempre affacciato al confine Toscano ma nella vicina valle dell’“Orsigna” si sdraia a mezza-costa il “Vizzero” ultimo paese del comune di Granaglione, abbellito oltre che dal paesaggio anche da un’antica chiesa.
Oltre a “Casa Boni”, attraversando "Casa Calistri", si raggiunge la già citata “Casa Pacchioni” dalla quale parte un sentiero segnalato e a tratti impervio che giunge al “Pian dello Stellaio”; è questo un’ampia radura ricoperta da soffice erba e fitti mirtilli, circondata da faggi e dalla quale nelle quasi sempre nitide nottate si possono ammirare in tutta la loro sfavillante bellezza una quantità di stelle e costellazioni tale da commuovere e togliere il fiato.
Da questo straordinario altipiano partono diversi ben segnalati sentieri fra cui uno porta alla “Faggiona” che e una radura dominata da un possente faggio dentro al cui contorto tronco è stata posta una Madonnina a proteggere i passi dei numerosi escursionisti e cercatori di funghi che da qui’, percorrendo una ampia strada sterrata il cui uso è consentito solo ai mezzi della forestale o alle mountain-bike, possono raggiungere sia il confortevole rifugio di “Porta Franca” o quello della “Donna Morta” da dove si può ammirare un tutta la sua imponenza il massiccio del “Corno alle Scale”.
Lasciando la vastità del Corno alle Scale con le sue innumerevoli altre località e tornando a Molino del Pallone sempre partendo dalla stazione o dalla strada denominata Roviola che subito dopo al paese si fa sterrata, la frazione di “Sanbugedro” dalla quale continuando a sinistra si raggiunge prima il borgo dei “Boschi” poi quello di “Casa Forlai” e del “Nibbio” per tornare a “Casa Boni” e di nuovo a Molino; oppure da “Sanbugedro” seguendo a destra si incontrano prima il “Santuario della Madonna di Calvigi” con il suo antico portico ed il selciato formato da pietre poste magistralmente di taglio per rendere più sicuro il cammino nei giorni di pioggia o di neve. Continuando il percorso si attraversa il caratteristico e antico borgo di “Lustrola” per giungere al paese di “Granaglione” che dà il nome al Comune e tra le numerose caratteristiche storico-ambientali è famoso per la produzione artigianale della birra di castagne.
I percorsi descritti e le località che si incontrano sono tutte immersi in secolari e fitti castagneti e posti sulla cima o a mezza costa della montagna che domina Molino del Pallone.
Da “Granaglione”, scendendo più a valle si raggiunge la soleggiata località di “Borgo Capanne” fino a “Ponte della Venturina” dove la valle del Reno si allarga ospitando attività economiche e commerciali più sviluppate rispetto a quelle della montagna che si moltiplicano lungo la valle da "Porretta Terme" a Bologna.
Da "Ponte della Venturina", dopo soli 2 km si incontra “Porretta Terme” che è una nota località turistica ricca di sorgenti termali sulfuree originate da un antico vulcano.
In questa graziosa cittadina numerosi ospiti si “coccolano” nei diversi stabilimenti termali e nei centri benessere alternando cure e svaghi consentiti dalle molteplici strutture sportive, dalle diversificate manifestazioni artistiche quali per esempio il noto “Festival del Jazz”, dei caratteristici mercatini ecc..Lasciata “Porretta Terme” e proseguendo per la Porrettana si attraversano popolosi e conosciuti paesi quali “Marzabotto” , o “Sasso Marconi” per raggiungere a 60 Km da Molino del Pallone la citta di Bologna.
Attraversando il ponte della vicina “Venturina”, cosi’ come sportivamente percorrendo i sentieri che dal Parco Fluviale di Molino del Pallone si snodano freschi tra la vegetazione della parte Toscana delle montagne, si raggiungono località interessanti sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico quali quelle di “Pavana” col suo bacino o “Suviana” dove si trova un bacino ancora più vasto oppure l’antica “Sambuca Pistoiese” e attraverso la graziosa “Bellavalle” raggiungere il “Passo della Collina” che porta a Pistoia.
Sempre da Molino del Pallone, percorrendo l’antica strada “La Porrettana” dopo aver attraversato “Biagioni” antico e piacevole borgo con il suo caratteristico campanile ed il suo affascinante e storico “Ponte a dorso d’asino”, procedendo in direzione di “Pracchia” che è stata soprattutto nei primi del 900 una frequentata località di villeggiatura ed è il luogo dove sgorgano le sorgenti di una nota acqua minerale, si può altrettanto raggiungere dopo aver superato il “Passo delle Piastre” l’antica Pistoia che dista circa 30km, quindi Prato e Firenze; in alternativa all’altezza del paese di “Ponte Petri”, subito dopo “Pracchia”, e deviando a destra si raggiungono famose località turistiche quali “Abetone” con piste da sci o “Montecatini Terme” per cure termali.
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